Lavora all’ISTAT dal 1983 e dal 2000 ne è dirigente. Si è occupata in particolare di donne, benessere, povertà, discriminazioni, migranti, ambiente, equosostenibilità, volontariato.
Contribuì allo studio ISTAT pubblicato nel 1985 che fu pioniere nel mondo nel mostrare il valore del lavoro delle donne all’interno della famiglia e rinnovò gli studi ISTAT nell’area dal 1990; nel 1995 la Conferenza mondiale sulle donne di Pechino dichiarò l’importanza di tali studi statistici sullo studio delle donne.
In seguito «ha ideato rapporti come il Benessere equo e sostenibile per avere una visione integrata tra economia società e ambiente nell’evoluzione del Paese».